Termine del Glossario Pianeti esterni
Descrizione Nel nostro Sistema Solare, i pianeti esterni sono Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Le loro orbite si trovano al di fuori della fascia degli asteroidi e tutti questi pianeti sono i cosiddetti pianeti giganti, con un'atmosfera estremamente densa composta principalmente da idrogeno. Questo li distingue fisicamente dai pianeti interni, ognuno dei quali è un corpo roccioso relativamente piccolo con un'atmosfera relativamente rarefatta.
I pianeti intorno ad altre stelle diverse dal nostro Sole non rientrano necessariamente in gruppi interni ed esterni con caratteristiche simili: conosciamo un certo numero di stelle con almeno un gigante gassoso, un "Giove caldo", in orbita stretta.
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In Altre Lingue
- Arabo: الكواكب الخارجية
- Tedesco: Äußere Planeten
- Inglese: Outer Planets
- Spagnolo: Planetas exteriores
- Francese: Planètes extérieures
- Coreano: 외행성
- Cinese semplificato: 外行星
- Cinese tradizionale: 外行星
File multimediali correlati
La rotazione di Giove, di Vishal Sharma, India
Didascalia: Terzo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2021, categoria lune galileiane: La rotazione di Giove, di Vishal Sharma, India.
Questo time-lapse mostra magnificamente la rotazione di Giove e il passaggio di due lune galileiane sul lato destro dell'inquadratura. Giove compie una rotazione in poco meno di 10 ore: ciò risulta visibile osservando la Grande Macchia Rossa muoversi da sinistra a destra. Le due lune percorrono una frazione notevole della loro orbita in questo breve lasso di tempo. L'immagine è stata scattata nel 2020 nel nord dell'India.
Crediti: Vishal Sharma/IAU OAE
License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone
Le Lune di Giove Movie2, di Nicolas Hurez, Paul-Antoine Matrangolo, e Carl Pennypacker, Stati Uniti d'America
Didascalia: Secondo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2021, categoria Lune Galileiane.
Questa sequenza mostra l'orbita delle quattro Lune Galileiane intorno al pianeta Giove. Si possono vedere quasi due intere orbite della luna più interna, Io, mentre le altre lune (Europa e Ganimede, ma in particolare Callisto) sono più lontane e sensibilmente più lente. Le immagini sono state ottenute nel 2018 con il Las Cumbres Global Observatory in diverse località della Terra, consentendo una sequenza continua di immagini nell'arco di circa mezza settimana senza intervalli durante il giorno. In caso di cielo sereno e nel corso di diverse notti, il moto delle Lune Galileiane può essere osservato anche con un binocolo (l'ideale è tenere i gomiti su una superficie).
Crediti: Nicolas Hurez, Paul-Antoine Matrangolo and Carl Pennypacker/IAU OAE
License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone
Giove, Io e la sua ombra, di Ralf Burkart, Ge
Didascalia: Primo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2021, categoria Lune Galileiane.
Questo time-lapse di Giove ripreso nel 2017 dalla Germania illustra splendidamente il transito di una delle lune galileiane, Io, davanti a Giove. Trattandosi semplicemente di una luna che proietta un'ombra su un pianeta, è equivalente a un'eclissi lunare sulla Terra osservata da più lontano. Mentre l'ombra della luna è chiaramente visibile fin dall'inizio, potrebbe essere difficile individuare la luna stessa sullo sfondo delle bellissime bande atmosferiche di Giove la prima volta che si guarda il video. Guardarlo ripetutamente permette di apprezzare il rapido movimento e la rotazione in questa fantastica osservazione.
Crediti: Ralf Burkart/IAU OAE
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Giove
Didascalia: Questa vista dell'intero disco di Giove è stata ottenuta il 21 aprile 2014 con la Wide Field Camera 3 (WFC3) di Hubble. Mostra la grande macchia rossa, un gigantesco ciclone. Strisce di nubi ricoprono la superficie, i cui colori derivano da gas come l'ammoniaca e altri composti chimici.
Crediti: NASA, ESA e A. Simon (Goddard Space Flight Center)
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Saturno
Didascalia: La Wide Field Camera 3 del telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA ha osservato Saturno il 20 giugno 2019, il giorno in cui il pianeta si è avvicinato di più alla Terra in quell'anno, a circa 1,36 miliardi di chilometri di distanza. L'immagine mostra le bande colorate di gas sulla superficie del pianeta e i suoi anelli più evidenti, composti da ghiaccio e materiale roccioso.
Crediti: NASA, ESA, A. Simon (Goddard Space Flight Center), e M.H. Wong (Università della California, Berkeley)
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