Loading...

Termine del Glossario Gigante gassoso

Descrizione Un gigante gassoso è un pianeta gigante composto per lo più da idrogeno ed elio, gas presenti nello spazio interstellare e interplanetario, da cui il nome. Tuttavia, la maggior parte dell'idrogeno e dell'elio nei giganti gassosi è in realtà allo stato liquido.

Si ritiene che i giganti gassosi abbiano nuclei rocciosi circondati da spessi strati di idrogeno ed elio. Nelle parti più profonde del pianeta questi gas sono compressi in forma liquida e si pensa che gli strati più profondi contengano un oceano di idrogeno metallico. Negli strati esterni l'idrogeno e l'elio sono in forma gassosa. Altri elementi nell'atmosfera possono formare nuvole e pioggia. Nei giganti gassosi più freddi, le nubi nello strato superiore possono essere costituite da vapore acqueo o di ammoniaca. Negli strati più profondi e caldi dei giganti gassosi più freddi e negli strati esterni dei giganti gassosi più caldi le nubi possono essere costituite da ferro e minerali che sono solidi a temperatura ambiente.

I due pianeti più grandi del Sistema solare, Giove e Saturno, sono giganti gassosi.

Termini correlati



Vedi questo termine in altre lingue

status del termine e della definizione La definizione originale di questo termine in inglese é stata approvata da un ricercatore astronomo e da un docente
La traduzione di questo termine e della sua definizione sono ancora in attesa di approvazione

Il Glossario Multilingue OAE é un progetto dell'Ufficio IAU per la didatticadell'astronomia (OAE) in collaborazione con l'ufficio IAU OAO per la DivulgazioneAstronomica (OAO). I termini e le definizioni sono stater scelte, scritte eriviste da un impegno collettivo da parte di OAE, i Centri e i Nodi OAE e iCoordinatori Nazionali per la Didattica dell'Astronomia e da altri volontari.Potete trovare una lista completa dei crediti, Tutti i termini del glossarioE le definizioni sono pubblicate su Creative Commons CC BY-4.0 licenza e dovrebbero essere accreditate ad IAU OAE.

Mass Media correlati


Il pianeta Giove con due delle quattro lune galileiane (visibili come punti luminosi) che gli orbitano attorno.

La rotazione di Giove, di Vishal Sharma, India

Didascalia: Terzo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2021, categoria lune galileiane: La rotazione di Giove, di Vishal Sharma, India. Questo time-lapse mostra magnificamente la rotazione di Giove e il passaggio di due lune galileiane sul lato destro dell'inquadratura. Giove compie una rotazione in poco meno di 10 ore: ciò risulta visibile osservando la Grande Macchia Rossa muoversi da sinistra a destra. Le due lune percorrono una frazione notevole della loro orbita in questo breve lasso di tempo. L'immagine è stata scattata nel 2020 nel nord dell'India.
Crediti: Vishal Sharma/IAU OAE

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone


Il pianeta Giove, qui visto come un disco luminoso, è orbitato dalle quattro Lune Galileiane, qui viste come punti luminosi

Le Lune di Giove Movie2, di Nicolas Hurez, Paul-Antoine Matrangolo, e Carl Pennypacker, Stati Uniti d'America

Didascalia: Secondo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2021, categoria Lune Galileiane. Questa sequenza mostra l'orbita delle quattro Lune Galileiane intorno al pianeta Giove. Si possono vedere quasi due intere orbite della luna più interna, Io, mentre le altre lune (Europa e Ganimede, ma in particolare Callisto) sono più lontane e sensibilmente più lente. Le immagini sono state ottenute nel 2018 con il Las Cumbres Global Observatory in diverse località della Terra, consentendo una sequenza continua di immagini nell'arco di circa mezza settimana senza intervalli durante il giorno. In caso di cielo sereno e nel corso di diverse notti, il moto delle Lune Galileiane può essere osservato anche con un binocolo (l'ideale è tenere i gomiti su una superficie).
Crediti: Nicolas Hurez, Paul-Antoine Matrangolo and Carl Pennypacker/IAU OAE

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone


Giove con bande orizzontali di nubi colorate. L'ombra della luna Io è visibile come un cerchio scuro in alto a sinistra.

Giove, Io e la sua ombra, di Ralf Burkart, Ge

Didascalia: Primo posto al concorso di astrofotografia IAU OAE 2021, categoria Lune Galileiane. Questo time-lapse di Giove ripreso nel 2017 dalla Germania illustra splendidamente il transito di una delle lune galileiane, Io, davanti a Giove. Trattandosi semplicemente di una luna che proietta un'ombra su un pianeta, è equivalente a un'eclissi lunare sulla Terra osservata da più lontano. Mentre l'ombra della luna è chiaramente visibile fin dall'inizio, potrebbe essere difficile individuare la luna stessa sullo sfondo delle bellissime bande atmosferiche di Giove la prima volta che si guarda il video. Guardarlo ripetutamente permette di apprezzare il rapido movimento e la rotazione in questa fantastica osservazione.
Crediti: Ralf Burkart/IAU OAE

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone


Il pianeta Giove con strisce orizzontali di nubi e la grande macchia rossa

Giove

Didascalia: Questa vista dell'intero disco di Giove è stata ottenuta il 21 aprile 2014 con la Wide Field Camera 3 (WFC3) di Hubble. Mostra la grande macchia rossa, un gigantesco ciclone. Strisce di nubi ricoprono la superficie, i cui colori derivano da gas come l'ammoniaca e altri composti chimici.
Crediti: NASA, ESA e A. Simon (Goddard Space Flight Center) link ai crediti

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone


Il pianeta Saturno con strisce di nubi brunastre e i suoi sottili ed estesi anelli grigiastri

Saturno

Didascalia: La Wide Field Camera 3 del telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA ha osservato Saturno il 20 giugno 2019, il giorno in cui il pianeta si è avvicinato di più alla Terra in quell'anno, a circa 1,36 miliardi di chilometri di distanza. L'immagine mostra le bande colorate di gas sulla superficie del pianeta e i suoi anelli più evidenti, composti da ghiaccio e materiale roccioso.
Crediti: NASA, ESA, A. Simon (Goddard Space Flight Center), e M.H. Wong (Università della California, Berkeley) link ai crediti

License: CC-BY-4.0 Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0) icone